22 set 2020

Cosa rimane dell'estate?

E' settembre inoltrato e pensavo a come l'inizio e la fine dell'estate siano stati caratterizzati da due fatti, in qualche modo, simili: a fine maggio l'omicidio di George Floyd e pochi giorni fa quello di Willy Monteiro. Uno negli USA e l'altro in Italia. Il primo da parte dello Stato e l'altro dove lo Stato un pò è mancato. Entrambi giovani e brutalmente uccisi per strada. Il motivo? Eh  già, il motivo...
Il motivo è capire come possano succedere episodi simili. Mi piacerebbe non dover parlare del perchè succedano, ma su come far sì che non accadano e questo è un argomento preso poco in considerazione. 
Non ho risposte universali ed assolute. 
Negli USA è un argomento vasto e molto complesso. Il convivere civile e pacifico tra bianchi e neri ancora oggi è difficile, persiste ancora il pensare di avere più diritti e meno regole solo perchè bianchi anche se la superiorità bianca è a dir poco una scemenza visto poi che il popolo americano è formato più da comunità straniere che altro.
Qui,in Italia, abbiamo un bagaglio e una storia molto diversa da quella americana. Il fatto di Willy ci dà dimostrazione di come la nostra società sia cambiata nel profondo, di come il culto della violenza, della fisicità, del "faccio questo perchè mi va" sia ormai diventato un costume ordinario. Ci meravigliamo, indigniamo  e sputiamo sentenze quando il fatto è accaduto ma facciamo poco per prevenirlo. 
Siamo tutti bravi a scrivere "Giustizia per Willy/Floyd", a sciabolare parole di integrità morale ed onestà dietro una tastiera, ma poi, usciti di casa, siamo indifferenti a qualsiasi cosa o i primi ad attaccare il prossimo. 
In molti casi si è persa l'empatia, perso il rispetto e la solidarietà verso chi abbiamo davanti, il nostro vicino e anche lo sconosciuto. Dobbiamo ripartire dalle basi, dal capire che pensare solo per sè è controproducente, che non è la violenza, verbale e fisica, il fondamento della comunità e del vivere comune.

Altro tratto distintivo di questa strana estate è la perpetua misoginia del mondo: il caso di Armine, la modella di Gucci, che ha scatenato invettive contro la bellezza non canonica a cui ci hanno obbligato nell'ultimo mezzo secolo; il festival della bellezza a Verona con una sola donna invitata come ospite al contrario di  venti e più uomini; una ragazza ammazzata dal fratello perchè amava una donna trans. 
Bè, per me sono fatti che si commentano da soli, ma in realtà è straziante dover stare sempre a parlare di come la strada per l'accettazione della donna in ogni sua sfaccettatura sia ancora infinita. 
La vita di una donna è una continua dimostrazione: dimostra di essere una brava a scuola, di non essere indecorosa quando esci, di essere una brava fidanzata/moglie/compagna, di essere una brava mamma, una donna responsabile ed affidabile mai scomposta. Stai attenta a come ti vesti altrimenti è colpa tua se un uomo non sa mantenere la zip chiusa. Attenta a cosa mangi altrimenti ingrassi e la vita di una ragazza in sovrappeso non è per niente semplice in questa società.
Posso dire una cosa? Sono stanca di essere sotto esame sempre, anche quando non lo so. E basta. Cosa mai c'è dimostrare?? 
E' una lotta continua e costante a cui ci si abitua, ma non significa che si accetti fino in fondo. 

E' stata poi l'estate delle incertezze poi, in parte, superate: le preoccupazioni per il lavoro, soprattutto il turismo che sembrava andato perso ed invece non lo è stato del tutto (per chi lavora nel settore della cultura glissiamo proprio); la riapertura della scuola che, pur con mille problematiche, è iniziata; la paura del virus che divide la gente in tre categorie: chi ne è terrorizzato, chi ha imparato a conviverci e chi se ne sbatte proprio. 
Siamo passati dalle prime timide uscite di giugno con cautela e tutte le prevenzioni ad oggi che è come se non fisse successo niente.
Cosa rimane di questa estate?
Mi rimane il bel tempo, il caldo e il sole, i bagni al mare, Adele che inizia nuotare da sola, il giardino di casa bello vissuto, le cene con gli amici, il programmare l'inverno, Adele che gioca con altri bimbi perchè sono stati isolati per troppo tempo... in realtà mi rimane quello di tutti gli anni solo con abitudini nuove per non ricadere nella chiusura totale. 
Alla fine mi viene da pensare che l'estate è come un antibiotico: spazza via quello che c'è di brutto, ti guarisce dal grigiore e dal freddo, ti rigenera e ti dà la carica per affrontare quello che viene dopo. 







Nessun commento:

Posta un commento