7 mag 2020

Inizio ad essere allergica

Siamo sempre stati un popolo a cui piace lamentarsi. 
Questo periodo così assurdo non ci ha di certo migliorato. Anzi, oggi il lamento è addirittura giustificato.
Alzi la mano chi, in questi 2 mesi, non si sia mai lamentato con il compagno, sui social, su una delle tremila videochiamate di gruppo. Credo che in pochi potrebbero.
Capisco, è una situazione senza precedenti, nuova per tutti e difficile da gestire da tutte le parti.
Bè, io sono stufa dei lamenti, ma stufa. In realtà è che mi sono sempre lamentata poco, non per farmi vanto ma è così, e trovo fine a stesso ed irritante il lamento perpetuo.
Sono stufa anche di sentire le parole "vittime" ed "eroi".
Come se oggi la nostra società sia divisa in queste due categorie. Ma chi decide chi appartiene all'una o all'altra?  
Vittima è chi ha dovuto continuare a lavorare in piena emergenza per tutti noi: personale sanitario, commessi dei supermercati, corrieri, farmacisti, benzinai.. (sicuramente ho tralasciato qualcuno). Allo stesso tempo sono eroi proprio per il motivo qui sopra. 
Vittima è chi ha dovuto chiudere la propria attività proprio ad inizio anno, lasciando lavoratori a casa e subendo un bel danno economico. E' eroe perchè sta trovando il modo di andare avanti e non chiudere.
Vittime sono gli operatori del mondo della ristorazione e della somministrazione. Eroi perchè stanno cercando di portare avanti il proprio lavoro e capire come reinventarlo.
Vittima è il lavoratore a P.Iva che già viveva con mille incertezze e ora ce ne sono solo molte di più. Eroe perchè sta cercando di capire che futuro avrà e come ricostruirsi.
Vittima è il lavoratore dipendente, lasciato a casa prima con le ferie poi in cassa integrazione. Eroe perchè per qualcuno la cassa integrazione ancora non si vede e sono passati due mesi, ma in qualche modo resiste con dignità.
Vittima è il lavoratore in modalità smartworking. Voi direte:"Bè almeno ha potuto continuare a lavorare in questo periodo". Eroe perchè non è così semplice trovarsi a lavorare da casa con le giuste attrezzature e la stessa resa. Eroe perchè non manda a quel paese chi lo rimprovera di non essere produttivo come prima.
Vittima sono tutti gli operatori del modo dello spettacolo, teatro, cinema e della cultura. Trovarsi con "Chiudete e annullate tutto da domani" e non sapere proprio quando poter riprendere in mano il lavoro. Eroi perchè, lo erano già prima in verità, credono che la domanda più stupida che si possa fare sia "Sì vabbè, quindi che lavoro fai?" e in quella risposta mettono tutti loro stessi.
Vittima sono i bambini, di tutte le età, strappati dalla loro vita da un giorno all'altro, costretti a casa davanti al pc, dove non sempre "casa" è sinonimo di serenità. Eroi perchè si sono adattati a questa nuova normalità senza poter capire o dire molto.
Vittima sono le madri che si sono ritrovate a casa dopo la chiusura delle scuole e diventare compagna di giochi, maestra e quant'altro. Eroi perchè mantenere la lucidità mentale 7 giorni 7 H24 non è per niente facile.
Vittima sono i ragazzi, adolescenti e ventenni, perchè il loro mondo si basa sulla socialità. Eroi perchè, io a vent'anni avrei sbroccato a stare recluso in casa e sapendo che d'ora in poi non posso bere una birra con gli amici appiccicati uno sopra l'altro in una panchina, per esempio.
Vittima sono i nonni. Bè loro si. Soprattutto se sono rimasti soli. Lontani dai figli e dai nipoti per cui farebbero cose inimmaginabili pur di vederli sempre sereni. Eroi perhè continuano a darci l'ennesimo esempio.
Vittima è chi ha perso un proprio caro in questo periodo. Non ha avuto la possibilità di poterlo salutare, e non ha ancora la possibilità di iniziare ad elaborare il lutto. Eroe perchè perdere qualcuno di caro e non poterlo vedere è un trauma e rammarico che ci si porta dietro a vita.

Potrei continuare a lungo in realtà...

Esistono poi le uniche vere vittime di tutta questa storia: chi è morto davvero. 

Credo che le parole vadano sempre pesate quando si usano, hanno un significato e quasi mai arbitrario.
In un certo senso siamo tutti vittime ed eroi allo stesso tempo, quindi basta piangersi addosso e lamentarsi, rimbocchiamoci le maniche, anche se non è semplice, e proviamo ad uscire da questa situazione con tutte le paure che si porta dietro. Mi piace pensare di ritrovarmi tra un anno esatto e scrivere su come il 2020 sia stata l'occasione per farci capire che dobbiamo sempre tirare fuori qualcosa di buono anche quando tutt'intorno a noi si fa nero. 







13 commenti:

  1. bello ed estremamente realistico.

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  2. Riflessione condivisibile, anzi che condivido. Ma voglio dare un contributo dal mio punto di vista, il punto di vista di una smart worker. L'Ente per cui lavoro ha valutato che la produttività dal 16 marzo è aumentata del 10%!!! Sono aumentati i prodotti in questa fase di emergenza ma soprattutto sono aumentate le ore che ognuno di noi dedica al lavoro. È vero, non abbiamo molte alternative non potendo uscire, però credo, conoscendo i miei colleghi, sia il senso di responsabilità che ci guida. Il nostro unico rammarico è non avere quella relazione umana che dà senso a tutte le cose. Non si tratta di essere vittime o eroi, si tratta di essere responsabili e consapevoli e allora si è umani.

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    1. Be' questo mi fa piacere leggerlo. Sicuramente si, abbiamo più tempo per tutto, ma conosco persone (donne) a cui è stato rimproverato di non essere produttive come prima, magari solo perché devono anche gestire figli piccoli in casa e qualche distrazione in più ce l'hanno e anche questo non è giusto. Penso che sí, può essere aumentata la produttività ma lo scambio umano che si ha nel posto di lavoro non è pagabile: una battuta, una pausa caffè e anche, perché no?,l'arrabbiatura.

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  3. Bello Valeria sono in piena sintonia con il tuo pensiero, potrei stare a scrivere per un'ora elencando tutti gli stati d'animo che io ho attraversato in questi mesi, in panico totale, sicuramente in preda a sbalzi ormonali del post partum, ma diciamo che evito perché non so a che ora potrei finire di scrivere. Spero con tutta me stessa che questa nuova realtà possa offrire uno spunto, certo non a tutti non ho questa pretesa, ma almeno ad una parte della società. Non credo certo che questa emergenza sanitaria servirà a cambiare il mondo, basta vedere la fretta che abbiamo di torna a "prima", inteso non solo come quotidianità e belle abitudini, "prima" inteso come "prima" e quindi con il bello e lo schifo che aveva dentro. In questi mesi non mi ero mai soffermata nell'analizzare le.parole vittime ed eroi, piuttosto mi ero soffermata sull'uso ingiusto ( a mio avviso ), della parola guerra, abusata e non adatta a mio avviso. Non sarà un dopo guerra sarà un dopo pandemia .ti ringrazio per avermi dato modo di visualizzare un punto di vista che non avevo considerato .Basta vado a letto

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  4. Penso spesso a chi come te ha partorito da poco, a chi deve farlo a breve o a chi lo ha fatto da sola senza avere una mano cara da stringere e posso solo immaginare cosa si provi.
    In questo periodo molte sono le parole usate quotidiamente espropiandole un pò del vero significato. Spero che il voler tornare alla vita di prima sia legato principalmente alla libertà che in questo momento ci manca perché prima non è che fosse tutto rosa e fiori,anzi.
    Grazie per il tuo pensiero e...buonanotte!!

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  5. Grazie Vale, da Musicista ma soprattutto da essere umano, condivido i tuoi pensieri. Questo momento per me è stato oro, mi ha arricchito e lo sta facendo ancora. Mi sento forte e pronto per andare oltre, più di prima. Un forte abbraccio. Massimo Valentini

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    1. Che bello sentire queste parole così positive. Bene così. Un abbraccio anche a te

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  6. Ciao Vale, concordo in pieno con quello che hai scritto e mi trovo d'accordo anche con la ragazza che trova inappropriato l'uso della parola guerra in questo periodo che si chiama pandemia. (Chiediamolo ai nonni che mi pare che si sono beccati sia la guerra, sia presi di mira da questo virus). Penso che la comunicazione dei media doveva esagerare un po' per farci stare buoni in casa, che a noi manco i morti ci fanno riflettere quando c é l'aperitivo.
    Come te vorrei tirare conclusioni il prossimo anno riguardando questo 2020 e sperando sia tutto più chiaro...perché: ho vissuto Smart working,ok.ore dilatate, ok. Il mio compagno e i cani,ok (non ho figli ancora purtroppo).e mi sono riposata da tutto ciò che mi causava stress ....
    Poi si ritorna alla vita di prima ? .... posso aspettare ancora un momento.... !!!!ahahahahah
    Ora viene il bello:
    Coltivare quel barlume di "Sana Positività " che ho (ri)VISTO DENTRO ,secondo me in molti lo hanno RiVisto !!
    Forza a tutti!!!
    Sei forte Valeee un abbraccio
    Cecilia Gustinelli

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  7. Grazie Ceci per le tue parole e per il tuo sostegno 💓

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  8. Valina, bello sfogo 😃. Credo che ci ritroviamo tutti in questo tuo elenco di situazioni e stati d'animo...ma la vita é fatta così, da vittime e/o eroi ci viene chiesto di presenziare. Da questa lunga vicenda, usciremo sicuramente stanchi e provati, ma magari più tecchi 🙂. Un abbraccione

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