22 apr 2020

Sensazioni di una 40ena

Siamo al giorno 48 di quarantena e tutti hanno già detto di tutto di ogni argomento.
In questo mese e mezzo chiusa in casa ho avuto molto tempo per pensare. Pensare a tutto. 
Le sensazioni sono frustrazione e rabbia. 
Frustrazione. Finalmente, sembrava che questo 2020 fosse l'anno della ripartenza mia personale: avevo trovato un nuovo lavoro che avrei dovuto iniziare proprio questo mese, e ora? Niente. Avevo sbloccato il percorso di mia figlia: dopo un anno di burocrazia e liste di attesa avrebbe dovuto iniziare la sua strada. Ero davvero molto felice, così tra tutto a settembre sarebbe stata pronta per iniziare la materna senza troppe difficoltà. E invece? Niente.
Rabbia. Ecco il 2020 è l'anno del NIENTE. Niente lavoro, niente scuola, niente prospettive, niente certezze personali e professionali. Niente. 
Il non poter progettare anche nel breve-medio periodo è devastante. E' come se stessi vedendo precipitare in un'enorme tunnel sapendo che prima o poi curva e risale, ma senza sapere quando e come.
Non sono mai stata maniaca del controllo, anzi, mi è sempre piaciuto lasciare spazio all'improvvisazione, ma questo essere ibernata è una gran rottura. 
Guardo, poi, mia figlia e mi sale una gran tristezza. Provo a spiegarle questa situazione. Ma una bambina di quasi 3 anni come può capire fino in fondo quello che sta succedendo?? Non lo capiamo nemmeno noi adulti. Vedo solo come il suo mondo è crollato così, da un giorno all'altro, senza preavviso. Da domani chiusi in casa, vietato uscire, vietato baciarsi, vietato abbraciarsi, vietato avvicinarsi a qualcuno, vietato giocare con i tuoi amici. Chiaro che noi ci baciamo e abbracciamo tutte le volte che vogliamo, se trasgredisco le regole che mi vengano a prendere...
La guardo e la osservo quando andiamo a prendere l'acqua alla fonte dietro casa o a buttare l'umido, le nostre uniche due uscite, e vede tutti noi grandi con le mascherine e i guanti e mi chiede perchè, se incontriamo qualcuno che consociamo e la trattengo perchè non gli si può avvicinare. La sua faccia è proprio quella di "Mamma ma che dici??!" e penso 'ma che razza di mondo ti sto dando??!'.
Per fortuna poi fa un bel sorriso e, per un momento, tutto passa.
E vero che questo virus è lo spartiacque tra due modi di vivere: pre e post virus. La semplicità dei gesti che erano così scontati da non farci neanche caso non ci sarà più. Il governo ha già parlato della fase 2 con noi in giro sempre e solo con mascherine e guanti, perlomeno fino a quando non ci sarà un vaccino . Ma quello che mi fa ancora più paura è il distanziamento sociale quando siamo fuori. Ora siamo in casa o al lavoro chi può e il distanziamento sociale pesa,ma anche fino ad un certo punto. Tanto non possiamo fisicamente vedere nessuno quindi... Pensare,tra meno di un mese, di incontrare una mia amica e non poterla abbracciare questo si che sarà difficile e mi ferisce solo a pensarlo. O vietare che i bimbi vogliano giocare insieme dopo 2 mesi chiusi in casa è improponibile.

Cerco di farmi forza ripetendomi come un mantra "Dai che prima o poi deve finire tutto" e pensando a quando potrò abbracciare di nuovo mia mamma, le mie sorelle e non ci sarà abbraccio che varrà di più.  





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